Il tema oggetto del parere della Corte dei conti-Molise, giusta delibera 13 marzo 2020, n. 15, è l'istituto della datio in solutum; un Sindaco, infatti, ha adito il magistrato contabile, ai sensi dell'art. 7, comma 8, L. 5 giugno 2003, n. 131, per verificare la possibilità, per l'Ente, di acquisire beni dal privato per effetto della loro dazione ai fini dell'estinzione di un'obbligazione avente ad oggetto il pagamento di un tributo; il quesito, in particolare, si riferisce alla possibilità di acquisire entrate patrimoniali (automezzi), cui l'ente ha interesse, in funzione solutoria di un pregresso credito tributario (la cui natura può integrare un limite al pieno dispiegarsi del divisato effetto traslativo).
Tutto quanto premesso e conclusivamente, la datio in solutum di cui all'art. 1197 c.c. non può trovare applicazione laddove il diritto di credito del quale il Comune è titolare derivi da un'obbligazione tributaria.
da Portale Pubblica Amministrazione http://entilocali.leggiditalia.it/#id=10QT0000233877,__m=document
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