Le procedure di gara per l'individuazione del contraente soggiacciono alla normativa generale di cui alla L. n. 241/1990 per quanto non diversamente disposto dal Codice dei contratti pubblici (D.Lgs. n. 50/2016 e s.m.i.) e dalla normativa di settore. L'art. 2, L. n. 241/1990 stabilisce l'obbligo per le PP.AA. di concludere il procedimento con un provvedimento espresso e tratta dei tempi di svolgimento dell'azione amministrativa la cui inosservanza genera il fenomeno dell'inerzia procedimentale a cui la legislazione connette conseguenze diverse. I commi 9 e seguenti della citata disposizione trattano delle conseguenze che l'inerzia produce su dirigenti e funzionari mentre il comma 8 rinvia al C.p.a. la disciplina della tutela giurisdizionale in materia di silenzio dell'amministrazione e aggiunge che "Le sentenze passate in giudicato che accolgono il ricorso proposto avverso il silenzio inadempimento dell'amministrazione sono trasmesse, in via telematica, alla Corte dei conti". Il termine ordinario di conclusione dei procedimenti amministrativi è contenuto nell'art. 20 che ha istituito silenzio assenso, quale significato legale tipico sostitutivo di un provvedimento espresso non adottato. Al di fuori del silenzio significante assenso/accoglimento o del silenzio significante rigetto/rifiuto (ad esempio previsto dal Codice della Strada, in materia di accesso documentale, etc.) il silenzio della P.A. non è significativo ma è espressione dell'inattività dell'ente che l'ordinamento affronta con gli artt. 31 e 117 del C.p.a.. Il mezzo giudiziario è attivabile solo ove vi sia effettivamente un obbligo di provvedere e consiste nell'accertamento dell'obbligo dell'amministrazione. L'azione di condanna è esperibile ai sensi dell'art. 30, commi 4 ss., del C.p.a..
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